STORIA
Agristurismo Il Cocco, vicino a Montalcino
in Toscana: deve il suo nome al
condottiero "Ser
Cocco Salimbeni" che nel 1400
abitava nella Rocca di Castiglione d'Orcia e
con le sue milizie controllava la Via
Francigena. L'agriturismo era l'avamposto
militare sul versante Sud della Valle
dell'Orcia(ora parco
naturalistico). L'abbandono della Civitella
etusca (IV -VI sec ad) spostò il punto di
osservazione del territorio di due Km. a sud
sopra l'Abbazia di S. Antimo che collega la
Toscana con Roma.
Dal 1700 il
Cocco faceva parte della proprietà della
famiglia Bindi che affidava la
conduzione delle terre alla mezzadria
(divisione dei prodotti a metà fra il
signore proprietario e le famiglie
contadine che lavoravano i poderi - ora
diventati agriturismi).
L'agriturismo Il Cocco fu lasciato nel
1955 dallo Zio Gino al Nonno
Giovanni
che, dopo l'abbandono dei contadini dalle
campagne della Toscana, effettuò i
rimboschimenti dei campi, sviluppò il
turismo e mantenne le vigne per uso
familiare. Oggi l'azienda è diretta dal
nipote Giacomo
Bindi, giovane imprenditore
agricolo, che insieme ai fratelli Ettore,
Domitilla
e Stefano
ha intensificato la produzione di vino ed
olio e ampliato l'offerta turistica.
Nel podere vive il padre Mirco
Bindi, medico oncologo (www.mircobindi.com),
appasionato di agricoltura che insieme
all'amico agronomo Ruggero
Mazzilli (www.viticolturasostenibile.it)
ha formulato piani di trattamenti
biologici con basse dosi di rame e zolfo e
ha ripristinato le concimazioni naturali
secondo le antiche tradizioni contadine
utilizzando lo spazio interfilare con
colture di grano, orzo e fave al fine di
fornire sostanze organiche ed impedire il
dilavamento dei terreni.
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